
Chi era Elisabetta Giuffrè
Nata in As.Ma.Ra da madre
Eritrea e padre italiano.
Vissuta dalla nascita in As.Ma.Ra fino al 1975.
Poi a causa della guerra tra Etiopia e Eritrea è stata rimpatriata insieme alla
sua famiglia in Italia, lasciando tutto quello che avevano costruito fino ad
allora. Elisabetta era molto legata alla sua terra, ne parlava spesso, ne era
orgogliosa, spesso diceva che il cielo d'Africa di notte è più blù e le stelle
sono più grandi di quelle che si vedono in Italia.
Pur vivendo in Italia ha voluto imparare a leggere e scrivere la lingua della
sua gente "Il Tigrino", ha conseguito il titolo di studio di segretaria di
azienda che le ha permesso di lavorare in diverse strutture.
Poi ha partecipato al bando di concorso indetto dalla Asl Roma, che ha vinto ed
ha preso servizio presso l'Ospedale Specialistico di Odontoiatria George Eastman,
in qualità di impiegata, assegnata alla segreteria della Direzione Sanitaria.
Donna intelligente, determinata e dolce.
Amava viaggiare, ha visitato diversi paesi del mondo.
Era una donna sognatrice, sognava un uomo che sapesse renderla felice, avere dei
figli, una casa e scherzosamente diceva: "Vorrei un attichetto a Piazza
Bologna". Purtroppo nessuno dei suoi sogni si è realizzato a causa della
malattia che l'aveva colpita "La Sclerodermia".
Elisabetta ha sofferto molto, ciò nonostante con la tipica sensibilità ed
altruismo della sua gente era lei che chiedeva ad amici e parenti: "Come va,
come stai", era lei a preoccuparsi degli altri e non voleva che gli altri si
preoccupassero di lei. In silenzio, in punta di piedi, quando ha capito che
aveva poche speranze di vita ha voluto tornare in Asmara a finire i suoi giorni
e rimanere lì dove era sepolto suo padre.